L'intervista: due chiacchiere con i Giù da Radda

del 29/03/2022

Lorenzo Panzani è il responsabile di un team che affronta due campionati. Una rarità ormai. Dagli albori fino ai giorni nostri: ne hanno da raccontare i blu della Val di Pesa.

La storia del Giù da Radda è cominciata tanti anni fa, quali sono le sue origini?
La storia dei Giù da Radda comincia più di 20 anni fa, quando un gruppo di amici si ritrova ogni giorno a giocare insieme al campino, anche solo per fare una tedesca...che ci siano 0 o 30 gradi ovviamente non importa. Tante sfide con le squadre dei gruppetti di quartiere fino ad arrivare al 2005, anno in cui nel nostro paese viene organizzato il primo torneo di calcio a 7 a cui ovviamente decidiamo di partecipare. Nel corso dei successivi 17 anni alcuni hanno deciso di smettere ed abbiamo dovuto fare nuovi innesti ma lo "zoccolo duro", composto da 6 di quei ragazzi che si ritrovavano tutti i giorni a giocare al campino, ancora resiste nonostante i 35 anni di media e qualche kg in più...

Da San Casciano a Firenze, cosa vi spinge due volte a settimana a fare così tanti km?
Il nome Giù da Radda non deriva dal luogo da cui veniamo, che è San Casciano in Val di Pesa, ma ha ben altra storia.....Radda è il mio soprannome e con "Giù da Radda" si intende una stanza con caminetto al piano inferiore di casa mia dove ci siamo ritrovati per anni. Lo stemma della squadra infatti ritrae un caminetto con il fuoco acceso che tiene stretto tra le mani un pallone. I km da fare, per alcuni di noi due volte a settimana, non sono pochi ma ciò che ci spinge a farli sono sicuramente la passione per questo sport e la voglia di ritrovarsi tra persone che sono legate da un'amicizia che dura da più di 20 anni.

Nel C5 vi trovate al 3° posto del girone Russia, in piena bagarre. Come valutate le vostre prime 7 giornate?
Abbiamo iniziato molto bene con tre vittorie consecutive ma poi dopo aver perso lo scontro al vertice con VC Alfa Cure abbiamo accusato un po' il colpo ed abbiamo perso malamente anche la partita successiva. È stato fondamentale rialzare la testa con una vittoria prima della sosta per continuare a sperare di poter lottare per il titolo.

Nel C7 occupate l'ultima posizione nel girone Francia. Quali difficoltà state trovando?
Per ora abbiamo avuto un po' di difficoltà a "trovare la quadra". Non abbiamo giocato quasi mai con la stessa formazione, siamo spesso andati con gli uomini contati e per questo due volte ci siamo anche ritrovati a giocare in inferiorità numerica a causa di un infortunio. Abbiamo effettuato qualche innesto prima della sosta e ci auguriamo di poter fare un girone di ritorno più che dignitoso.

Non solo pallone, per tre di voi c'è stata anche un'esperienza televisiva. Cosa avete portato del mondo Giù da Radda a Reazione a Catena?
Prima di tutto volevamo portare il nostro storico nome della squadra, ma per esigenze televisive non è possibile. Bubusette è comunque ed ovviamente un riferimento al numero dei giocatori che scendono in campo. Abbiamo inoltre, e soprattutto, portato in tv la nostra amicizia che ci lega da una vita intera, che ci ha fatto diventare squadra in tutto e per tutto. Dobbiamo ammettere che non è andata per niente male. Un' "intesa vincente" che questo anno sembra sia presente più nel campionato C5 che in quello C7.


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